
di Daria Maria del Laboratorio di giornalismo
Era un pomeriggio come tanti, e la campanella della scuola suonava con quel suono strano. Per alcuni significava libertà, per altri… un altro piccolo incubo.
Lei usciva lentamente, lo zaino un po’ più pesante del solito. Non tanto per i libri, ma per il cuore, perché i soliti bulli l’aspettavano ancora una volta. Le loro voci erano sempre le stesse: risatine, sguardi cattivi, battutine che tagliavano come coltelli. Lei cercava di camminare veloce, testa bassa, fingendo che non le importasse. Ma quella volta le lacrime erano più veloci dei passi.
E proprio quando pensava di dover sopportare tutto da sola… sentì qualcosa di diverso. Una mano leggera e fine si posò sulla spalla. Una voce dolce ma forte disse: “Ehi, basta. Non toccatela più.”
Era lei. La ragazza più popolare della scuola. Quella che tutti guardavano, quella che sembrava vivere in un mondo diverso. Eppure in quel momento era lì. A proteggerla. I bulli si bloccarono. Non dissero più nulla. Anzi… si allontanarono, quasi confusi. Lei, sorpresa, riuscì solo a guardarla negli occhi.
La ragazza popolare le sorrise: “Ti accompagno io a casa, ok?” Quella camminata insieme fu silenziosa e piena di emozioni. Una stretta nuova nel cuore. Quando arrivarono, lei la invitò a salire. Parlarono con la mamma. La mamma ascoltò tutto.
E il giorno dopo… entrò nella scuola come una tempesta. Andò dal preside. E gli disse tutto. Da quel giorno, qualcosa cambiò. I bulli non la guardarono più. Quando la incontravano, abbassavano lo sguardo.
Ma la cosa più bella era questa: non era più sola. Aveva un’amica. Una vera. Una che era rimasta quando tutti gli altri ridevano.
MORALE: Mai arrendersi, anche quando sembra impossibile.