
di Angelo (2^D) -
Ci sono viaggi che si aspettano per giorni, con quella tipica emozione che cresce lentamente, un po’ per la voglia di stare con i compagni, un po’ per la curiosità di vedere un posto nuovo. La nostra uscita didattica a Mantova è stata proprio così: attesa, desiderata e – alla fine – indimenticabile.
Fuori dalla scuola ad attenderci c’erano due mezzi: un pullman grande e moderno, e uno più piccolo per accompagnare alcuni compagni con esigenze particolari. Tutto era organizzato con cura. Una volta saliti a bordo, sembrava che il tempo volasse tra chiacchiere, risate e panorami dal finestrino. Eppure, solo alla fine abbiamo realizzato che il viaggio era durato quasi due ore intere!
Appena arrivati, Mantova ci ha accolti con il sole e un cielo limpidissimo. Le sue piazze, i palazzi, le torri antiche… tutto sembrava raccontare una storia. Il lago ci ha lasciati un po’ perplessi all’inizio: ci appariva grigio e un po’ spoglio, ma guardandolo meglio, con la luce del mattino che lo illuminava, ha rivelato un fascino tutto suo, tra riflessi d’acqua e il profilo elegante della città.
Durante la visita al centro storico, la guida ci ha raccontato che Mantova era una città ghibellina, e che per questo molti edifici presentano i caratteristici merli a coda di rondine. Tra i punti più impressionanti, c’è stata sicuramente la Torre della Gabbia, dove un tempo venivano rinchiusi i condannati a morte: un luogo dal forte impatto, capace di farci riflettere.
Ma la parte più sorprendente è stata la visita al Palazzo Ducale, una vera meraviglia del Rinascimento. Tra le varie sale, quella che ci ha colpito subito è stata la Sala degli Arazzi: grandi tappeti appesi alle pareti, ispirati ai disegni di Raffaello, pieni di dettagli e colori. Sembravano quadri tessuti, tanto erano belli.
Il momento clou? La Camera degli Sposi di Andrea Mantegna. Un nome che forse avevamo già sentito a scuola, ma vedere i suoi affreschi dal vivo è stato tutta un’altra cosa. Le figure sembravano prendere vita, i volti erano realistici e la finta apertura nel soffitto dava l’illusione che alcune persone stessero davvero guardando giù, proprio verso di noi. Un capolavoro!
Dopo tante camminate e spiegazioni, la stanchezza si è fatta sentire… ma ne è valsa assolutamente la pena. È stato bellissimo scoprire una città così ricca di arte e storia insieme ai nostri compagni. Abbiamo imparato tante cose nuove, ci siamo divertiti e siamo tornati a casa con la testa piena di immagini e curiosità.
Insomma, Mantova ci ha lasciato qualcosa di speciale. E se potessimo tornare indietro... la rifaremmo subito!
Ecco altre immagini della fantastica "Camera degli sposti", preziosa scoperta fatta durante la nostra gita e due momenti della gita sui laghi del Mincio: